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La scelta del nome


Dare il nome al proprio figlio è sicuramente una delle prime importanti responsabilità da affrontare quando ci si appresta a diventare genitori; il bambino infatti si porterà questo nome per tutta la vita. Ed è anche una delle prime grandi emozioni che ci si trova a vivere.Dare il nome significa iniziare a definire l’identità del bambino e che cosa significa questo bimbo per la coppia. Questo processo, infatti, fa si che si inizi a fantasticare su di lui e su quello che potrà essere. Quando si decide il nome per il proprio figlio di solito si inizia anche a pensare che tipo di bambino ci piacerebbe che fosse e questo fa parte di un processo normale che si vive in gravidanza, ci si crea l’immagine di un bambino “ideale” che corrisponde ai desideri della mamma e del papà. Quando poi il bimbo nascerà è importante abbandonare queste aspettative per potere entrare in contatto con bambino reale, con le sue caratteristiche e peculiarità.E’ importante decidere un nome che piaccia ad entrambi senza condizionamenti esterni. Se si opta per un nome molto comune, bisogna tenere conto che nel contesto scolastico spesso potrà essere chiamato per cognome.Il nome di una persona è il suo biglietto da visita, la sua presentazione verso il mondo esterno e questo condizionerà il comportamento degli altri nei suoi confronti, contribuendo ad avere effetti sui circuiti neuroendocrini e quindi sullo sviluppo della persona. Ad esempio, nelle bambine, nomi femminili e aggraziati fanno si che la bambina riceva un trattamento di favore mentre nomi androgini e inusuali fanno scattare comportamenti penalizzanti.Per il bene del bambino è consigliabile che il nome si sposi bene con il cognome in modo da non creare sequenze ridicole per cui potrebbe essere canzonato. Tenendo conto che, comunque, qualsiasi nome può essere storpiato e se c’è intenzione di prendere in giro , una strada i bambini la trovano sempre.E’ bello poter chiamare il proprio figlio per nome già quando è nella pancia, questo rafforza il legame . Poi, quando sarà grande, sarà utile ed importante potergli narrare come avete scelto il suo nome, quanta importanza aveva per voi allora e ne ha ancora adesso. A fasi alterne può capitare che ai bimbi il proprio nome non piaccia, è importante in questi frangenti sottolineare sempre il bel suono, il significato e quanto di positivo esso porta.Chi sceglie i nomi di nonni o partenti defunti, può raccontare la storia di questi ultimi e dire al bimbo che deve essere orgoglioso di portare questo nome che lo mette in collegamento con una persona del passato. In merito ai parenti, è importante non farsi influenzare. Si può ascoltare il parere ed il consiglio di tutti ma poi la scelta spetta a mamma e papà. Un’attenzione particolare va data a nomi molto stravaganti e particolari. Sicuramente dietro c’è il desiderio di stupire e di essere “unici” ma va valutato l’effetto che questo può avere sulla crescita del bambino. Ad esempio, nomi troppo connotati nel significato (es Selvaggia, Allegra, Fortunato, ecc) portano in sé un messaggio molto chiaro e se il tipo di carattere del bambino fosse molto differente da questo, per il bambino potrebbe essere imbarazzante.In linea di massima, il senso di unicità che si vuole trasmettere non necessità per forza una scelta di un nome troppo stravagante. Il senso della sua unicità lo trasmettono i genitori al bambino, facendogli vivere il loro bene verso di lui. Al cospetto degli altri, il nome può anche essere comune, ma per noi sarà sicuramente speciale. Quindi, quando si sceglie il nome da dare ad un bambino, è importante capire quanto ci sia di desiderio narcisistico in tutto questo e cercare di trovare una mediazione tra il sacrosanto diritto di scegliere il meglio per il proprio bambino e la necessità che il bambino possa portare questo nome con serenità.

Martina Bertapsicologa- psicoterapeuta www.martinaberta.it

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