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A carnevale ogni scherzo vale?


Il carnevale è una delle feste che gli adulti riteniamo maggiormente in linea con le aspettative di un bimbo: i coriandoli, le stelle filanti, i dolci e soprattutto la possibilità di mascherarsi del proprio eroe preferito.

Ma non sempre i bambini amano travestirsi e quindi possono rifiutarsi di farlo e di festeggiare il carnevale. Questo può dipendere da diverse ragioni: senso di inadeguatezza, eccessiva timidezza, paura delle maschere, disagio, spavento, fastidio per la folla o la confusione.

Con il carnevale si ha la possibilità di perdere la propria identità, per breve tempo ed in modo temporaneo. Ma se questo è scontato per gli adulti, il passaggio da realtà a finzione non è immediato per il bambino e quindi può essere fonte di disagio. Occorre essere certi che il bambino possa comprendere il gioco di assumere un’altra identità e che il tutto avvenga all’interno di una finzione che abbia tempi e spazi definiti. Senza queste attenzioni rischiamo di imporre qualcosa di sgradevole al bambino.

A questo proposito è bene ricordare che le paure dei bambini in generale, e nel contesto del travestimento e delle maschere, non devono essere mai derise ma comprese ed accolte con tenerezza e comprensione.

È importante capire come mai il bimbo manifesta questo rifiuto ed agire poi di conseguenza.

Ad esempio il rifiuto può nascere da eccessiva timidezza: non tutti i bambini amano essere al centro della scena e mascherarsi può portare l’attenzione degli altri su di sé. In questo caso, è preferibile scegliere contesti come sfilate di carri dove l’attenzione non sia sul bambino. Le sfilate, invece, sono sconsigliate se è la confusione a turbare il bambino e quindi meglio organizzare festicciole casalinghe con pochi amici o parenti.

È opportuno scegliere insieme al bimbo il travestimento che predilige, cercando di vedere anche quale è il bisogno che vi è dietro e come mai lo ha scelto. Ad esempio, un bambino timido potrà scegliere il leone oppure un supereroe per mascherare la sua insicurezza. Come genitori questo può aiutare ad aprire un dialogo col figli e sondare le motivazioni, le sensazioni ed emozioni che lo spingono in questa scelta. È sempre bene cercare di non accettare in maniera acritica che vostro figlio desideri il travestimento che hanno tutti e farlo ragionare sul fatto che nel travestimento può esprimere quello che è, che ovviamente sarà differente dagli altri. Potreste travestirvi anche voi con un travestimento originale per dare l’esempio su questo aspetto.

Cercate, comunque, di fare scegliere ai bimbi personaggi che siano portatori di valori positivi.

È sempre molto bello, compatibilmente col tempo e le possibilità, che almeno una parte del travestimento sia fatta in casa ed il bimbo sia coinvolto. Gli farà capire che è un modo per stare insieme e divertirsi anche nella preparazione e che per ottenere un bel travestimento è necessario anche fare fatica ed impegnarsi. Sicuramente un travestimento così preparato sarà più educativo che non acquistare un vestito preconfezionato. Negli anni a venire, infatti, i bimbi non si ricorderanno la perfezione del vestito e la sua bellezza ma il clima che vi era tra voi in casa in quel periodo.

In ultimo mi preme sottolineare che è lecito anche che il bimbo non voglia festeggiare in alcun modo il carnevale. Non è un dramma e quando avrà voglia ed i tempi saranno maturi per lui, potrà divertirsi e non subire questa festa.

Martina Berta

psicologa-psicoterapeuta

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