Il feto ama le carezze della mamma
Una ricerca condotta dall’Ethical Committee of The University of Dundee, ha dimostrato (ma noi mamme già lo sapevamo…) che i feti nel grembo materno amano le carezze della mamma e che muovono la testa, le braccia e la bocca con più frequenza quando la mamma si tocca l’addome.
Addirittura si sostiene che l’embrione senta il ”tocco” della sua mamma già dalla settima/ottava settimana di gestazione.
Lo studio è stato condotto su 23 mamme in attesa tra i 18 ed i 35 anni d’età e tra la ventunesima e la trentatreesima settimana di gravidanza.
Le future mamme sono state monitorate con un sistema ad ultrasuoni capace di catturare anche l’espressione facciale dei bimbi e da quest’analisi è emerso che tutti i piccoli nel pancione, al tocco delle loro mamme, hanno iniziato a muovere le braccia e la testa con più frequenza oltre che la bocca. Le espressioni dei feti erano così più rilassate, accennando addirittura ad un sorriso.
Se si considera una mamma come colei che fa da tramite alle emozioni portate dal mondo esterno a quello intrauterino, si capisce subito anche perché sia così importante accarezzare e coccolare la pancia. Ogni donna in gravidanza lo fa fin da subito e in maniera così spontanea e naturale che sembra essere quasi un gesto vitale per quest’ultima. Anzi…le donne incinte dovrebbero concedersi ogni giorno un piccolo spazio di tempo per rilassarsi e “coccolare” la propria pancia, accarezzarla e parlare col bambino che sta per nascere.
Quando la mamma si accarezza la pancia (o quando lo fa il papà) da un punto di vista fisico e materiale si realizza un vero e proprio spostamento di liquido amniotico il cui risultato è un’onda che si riverbera dolce sul corpo del piccolo; da un punto di vista emozionale la mamma entra in contatto col piccolo, si rilassa e stabilisce un rapporto di scambio emozionale con la sua creatura.
Lilla
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