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20 NOVEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL' ADOLESCENZA

Oggi è la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e ricorre l'anniversario della Convenzione dell’Unicef. Eppure le Nazioni Unite ricordano che oggi nessuno potrà impedire che muoiano 15 mila bambini sotto i 5 anni. O che 385 milioni restino in povertà assoluta

Una giornata per i bambini e fatta da bambini: con questo augurio l’Unicef, per celebrare la 28esima Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (in cui ricorre l’anniversario dell’approvazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza), ha proposto ai bambini in tutto il mondo di «prendere il posto degli adulti» nelle scuole, negli uffici, nelle loro comunità di appartenenza.

Eppure è sempre l’Unicef che ci ricorda che, anche nella giornata di oggi, nessuno potrà impedire che muoiano 15 mila bambini sotto i 5 anni, o che, a causa di una violenza, ogni 5 minuti muoia una bambina o una ragazza, e ogni 7 muoia un bambino o un ragazzo. La strada per una tutela reale dei diritti dei minori è ancora lunga.


Guerra e povertà: i nemici di bambini e adolescenti

La guerra è nemica giurata dell’infanzia, ricorda l’Unicef. Ancora di più se pensiamo ai conflitti di oggi, che hanno come obiettivo non tanto quello di conquistare un territorio, quanto di distruggere un nemico. Donne e bambini diventano così obiettivi bellici: sterminare bambini significa eliminare i nemici del domani; la violenza sessuale e l’arruolamento di bambini soldato sono armi sempre più diffuse, entrambe con devastanti conseguenze psicologiche sui minori.

La guerra si accompagna alla povertà, altra condizione che impedisce ai bambini di vivere serenamente il loro tempo. In tutto il mondo sono 385 milioni i minori che vivono in condizioni di estrema povertà.


Tra loro, 8,5 milioni di loro sono siriani. Sono in condizioni difficili sia quelli rimasti con i propri familiari in Siria durante la guerra, sia quelli che hanno lasciato il paese e vivono ora da rifugiati nei paesi limitrofi. Tra questi milioni di bambini che vivono in estrema povertà ci sono anche tanti minori yemeniti, sud sudanesi, somali.

Dei bambini che vivono in aree di conflitto, 75 milioni hanno meno di 5 anni.


Infanzia: negato il diritto di nascere e crescere

La mortalità neonatale resta molto alta in particolare in due regioni del mondo: l’Asia meridionale (39%) e l’Africa subsahariana (38%). Eppure la nazione con la più alta percentuale di queste morti è l’India: qui si concentra il 24% dei casi.

Ci sono aree del mondo in cui sotto i 5 anni puoi morire anche per una semplice diarreao una banale polmonite: ogni anno accade a 1,4 milioni di bambini.

Sono tanti i fattori che condizionano il corretto sviluppo celebrale di un bambino. Tra questi ci sono un ambiente sano e degli stimoli positivi. Purtroppo a molti bambini è negato anche questo: 300 milioni vivono in zone dove l’aria è tossica, mentre in 64 paesi un quarto dei bambini tra i 2 e i 4 anni non può giocare, cantare o leggere. In pratica non ha diritto all’infanzia.

Educazione violenta per bambini e adolescenti

La casa e la scuola dovrebbero essere i luoghi in cui ogni bambino trova rifugio e serenità. Purtroppo non è così. Secondo i dati Unicef raccolti in 30 paesi, 6 bambini su 10 di un anno di età sono regolarmente vittime di un’educazione violenta.


Anche a scuola la violenza fa parte del metodo educativo: 732 milioni di bambini in età scolare (il 50% del totale), vive in paesi in cui le punizioni fisiche a scuola sono ammesse. E anche nel nostro paese l’organizzazione Save the Children parla di “povertà educativa“.


Spose bambine, vittime di violenza e mutilazioni genitali

Nel caso delle bambine, l’educazione violenta si traduce in violenza sessuale: 15 milioni di adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno subito molestie o stupri. E nel 90% dei casiqueste violenze non arrivano da uno sconosciuto.

I matrimoni precoci sono ancora una realtà difficile da sradicare: nel mondo un quarto delle bambine è costretta a contrarre matrimonio prima di aver compiuto la maggiore età. Una piaga ancora più terribile è il perpetrarsi della pratica delle mutilazioni genitali femminili: le hanno subite 63 milioni di ragazze e bambine.


Diritti dei bambini: in Italia cresce la povertà minorile

Carenza di cure sanitarie adeguate, condizioni abitative non idonee, alimentazione non corretta: ecco cosa significa per un bambino essere povero in un paese come l’Italia.

A questo si sommano anche la mancanza di accesso a luoghi di svago, a un’istruzione di alto livello, a una protezione sociale e di inclusione. La crisi economica ha impoverito le famiglie, la politica non ha saputo garantire questi diritti ai minori. Per questo oggi in Italia la povertà minorile continua a crescere: in termini reali si parla di 2.297.000 minorenni in povertà relativa e 1.292.000 in povertà assoluta.


Migranti: i minori stranieri non accompagnati

Nel 2016 più di 100 mila migranti minorenni hanno attraversato il Mediterraneo per arrivare in Europa. Molti di loro viaggiavano da soli, cioè senza un adulto che lo accompagnasse. Si chiamano “minori stranieri non accompagnati”.


Sono ragazzi e ragazze in fuga dal loro paese, scappano da guerre, povertà, regimi autoritari, violenze, mancanza di un futuro. Sono diretti in Europa e non sempre vogliono fermarsi in Italia. Sono sempre più giovani: hanno anche 12 o 13 anni. Negli anni sta aumentando la percentuale di ragazze che arrivano, quasi tutte nigeriane. Nel 2016 sono arrivati in Italia 26 mila minori stranieri soli. Quest’anno, fino al 25 ottobre, sono stati 14.579 e rappresentano il 90% di tutti i bambini arrivati in Italia.



Migranti minori facili prede della tratta di esseri umani

I migranti minori non accompagnati sono soggetti particolarmente vulnerabili, perché hanno affrontato grandi dolori e grandi cambiamenti. Spesso sono indeboliti, perché arrivano da un viaggio di privazioni e di violenze, e solo in Europa possono sperare di ricevere cure adeguate.

Sono facili prede della tratta: se in tutto il mondo i bambini che finiscono nelle mani dei trafficanti sono un quarto delle vittime totali, il 57% di loro viene subisce tratta mentre sta attraversando i confini: le rotte della tratta a livello globale si sovrappongono alle rotte migratorie.

Diversa la destinazione in base al sesso: il 72% delle vittime di sesso femminile subisce sfruttamento sessuale; l’86% delle vittime di sesso maschile rilevate viene sottoposto a lavori forzati.


Legge Zampa: modello europeo per minori stranieri soli

Nel marzo di quest’anno (dopo uno stallo di 3 anni), l’Italia ha approvato la legge Zampa(dal nome della deputata Sandra Zampa, prima firmataria del provvedimento), che mira proprio a tutelare i minori stranieri non accompagnati.

In sintesi, la legge: sottolinea che i minori soli non possono mai essere espulsi; limita a 30 giorni la permanenza del minore in una struttura di prima accoglienza e alza gli standard per le strutture di seconda destinazione; impone una procedura multidisciplinare per accertare l’età del minore; rafforza il diritto alla salute e all’istruzione; istituisce l’albo dei tutori volontari, per permettere a ogni minore di avere un adulto legalmente responsabile di lui, almeno fino alla maggiore età.

A sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la legge non è ancora completamente implementata, ma con la sua approvazione l’Italia è diventato il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini migranti, prima di tutto, bambini.


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