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ALLATTAMENTO AL SENO: CONTROINDICAZIONI VERE E FALSE


QUALI CONTROINDICAZIONI?

Il latte materno rappresenta l'alimento "ideale" da offrire ai bambini come alimento esclusivo nei primi 6 mesi di vita. Poche sono le controindicazioni "vere" che sconsigliano la continuazione dell'allattamento materno al seno, così prezioso per la crescita del bambino. Eppure spesso l'allattamento viene interrotto non perché veramente controindicato, bensì per la presenza di difficoltà che potrebbero essere facilmente superate aiutando ed informando le mamme durante questo delicato momento. Di seguito elenchiamo le controindicazioni che derivano: - dalla salute della madre; - dall'uso di alcuni farmaci; - da malattie di cui è affetto il bambino.

Spesso la sospensione dell'allattamento avviene per la presenza di situazioni che si rivelano solo "false" controindicazioni. In caso di dubbi e difficoltà è bene che la mamma consulti il medico o la consulente professionale in allattamento materno.

CONTROINDICAZIONI DI ORIGINI MATERNE

- Infezione materna da virus dell'AIDS (le indicazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono differenti per i Paesi in via di sviluppo). - Malattie severamente debilitanti (es. sepsi, nefrite cronica, tifo, tubercolosi in fase attiva). - Psicosi post-partum (non depressione!). - Infezione da Herpes simplex bilaterale al capezzolo (finché non guarisce). - Assunzione materna di farmaci proibiti (per il periodo in cui vengono assunti).

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CONTROINDICAZIONI DA USO DI FARMACI

Tra le controindicazioni vere vi sono quelle secondarie all'uso dei seguenti farmaci:

- farmaci antitumorali (ciclofosfamide, ciclosporina, doxorubicina, metotrexate); - sostanze radioattive utilizzate in radiodiagnostica (limitatamente alla loro durata di azione); - antitiroidei (diversi dal tiouracile); - cloramfenicolo (i livelli nel latte molto bassi ma vi è il rischio di aplasia midollare).

In questi casi il consiglio è quello di sospendere temporaneamente l'allattamento fino al termine della terapia, fornendo indicazioni alla mamma su come mantenere la produzione lattea durante il periodo di interruzione. Per alcuni farmaci le controindicazioni non sono assolute, ma "discutibili". In questi casi la prudenza induce a non utilizzarli per i seri effetti collaterali: - sostanze stupefacenti (amfetamine, cocaina, eroina, marijuana, metadone, LDS); - Ergotamina; - Litio; - Metimazolo; - Amodiarone; - Aiprofloxacina, Tetracicline, Sulfamidici (se deficit di G-6-PD, neonati pretermine, ittero).

Questi farmaci vanno utilizzati solo quando sono realmente essenziali e non è possibile un'alternativa più sicura. Vanno fornite alla mamma istruzioni chiare sugli eventuali effetti collaterali che, se insorgono, impongono la sospensione del farmaco o, se ciò non è possibile, il passaggio all'allattamento artificiale fino al termine del trattamento.

MALATTIE DEL BAMBINO

- Galattosemia;

- Fenilchetonuria (sono ammesse piccole quantità di latte materno);

- Malattia delle urine a sciroppo d'acero (sono ammesse piccole quantità di latte materno).

FALSE CONTROINDICAZIONI

Spesso la sospensione dell'allattamento avviene per la presenza di situazioni che si rivelano solo "false" controindicazioni e pertanto non escludono l'allattamento al seno. Alcuni esempi sono i seguenti: - madre positiva per l'antigene dell'epatite B, qualora il neonato abbia ricevuto immunoglobuline specifiche e vaccinazione anti-epatite B subito dopo la nascita; - Epatite C (a meno che la donna non sia infettata contemporaneamente con il virus dell'AIDS); - malattie materne lievi (febbre, influenza, infezioni urinarie, diarrea);


- Ittero da latte materno; - problemi oculari materni (ad es. la miopia); - Ipotiroidismo materno; - anestesia generale o locale (ad esempio l'anestesia per un intervento dal dentista); - ricomparsa delle mestruazioni; - stato di gravidanza.


A cura di: Dott. Guglielmo Salvatori e Dott.ssa Immacolata Dall'Aglio