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25 APRILE IN SALENTO: TREKKING E BICI TRA TERRA E MARE

Per il ponte del 25 aprile abbiamo scelto il Salento!!

6 magici giorni tra trekking mozzafiato a picco sul mare, tra pendii rocciosi e natura incontaminata, e tranquilli giri in bicicletta nell’entroterra salentino, immersi in un paesaggio rurale antico e unico, tra ulivi secolari, pajare e muretti a secco.

6 giorni tra natura, cultura, cibo e paesaggi di rara bellezza in cui avremo la possibilità di conoscere, assaporare e gustare tutto quello che questa terra ha da offrirci!

Calette nascoste di sabbia bianca disseminate lungo una costa che due mari, lo Ionio e l’Adriatico, si spartiscono; alte scogliere ricche di torri di avvistamento cinquecentesche.

E ancora, a testimonianza di un passato più antico, i dolmen e i mehir, monumenti megalitici concentrati soprattutto nella parte meridionale del Salento, costruiti con pietre e macigni rozzi destinati a scopi funerari o religiosi. I salentini li chiamano Specchie e sono dei cumuli immensi di pietre accatastate le une sulle altre che sono ritenuti tombe di importanti personaggi o strutture che segnavano i confini.

Il Salento è fatto di minuscoli paesini dell’entroterra che nulla hanno da invidiare ai centri storici di città spettacolari come Lecce, perla del barocco pugliese, Otranto “la Porta d’Oriente”, Gallipoli e Nardò.

Il Salento è terra di forti contrasti ed emozioni intense. Terra di mezzo, crocevia di popolazioni provenienti dal mare. Terra di tradizioni mediterranee e levantine.

Salento vuol dire anche, classicamente, muretti a secco e distese di ulivi, masserie fortificate, boschi e pinete carichi di profumi mediterranei, feste campestri al ritmo della taranta o della pizzica.

Il versante ionico si distingue nettamente da quello adriatico caratterizzato quest’ultimo da una rete fitta ed estesa di pinete tra cui spicca la pineta di pini di Aleppo che si estende per oltre 30 chilometri lungo la Marina di Taranto e che risulta essere una delle più importanti formazioni di questo tipo in Italia.


Da Otranto a Santa Maria di Leuca si può ammirare una delle più suggestive fasce costiere d’Italia, una falesia alta e rocciosa ricca di grotte, anfratti e spiaggette. Nei pressi di Otranto, la città più a sud-est d’Italia, tra punta Scuru e Capo Palascia si trova Porto Badisco dove si narra approdò Enea quando toccò le coste italiane. E sempre nei pressi si trova la Grotta dei Cervi scoperta nel 1970 all’interno della quale sono stati ritrovati un gran numero di reperti del Neolitico e del Paleolitico superiore.

La costa ionica da Leuca alla Marina di Ugento è ricca di deliziose località che si succedono senza sosta. Ampi arenili bianchi che si alternano a basse scogliere parallelamente alle quali corrono penisolette verdeggianti creando a volte delle piccole lagune che vengono utilizzate come vivai. La riviera neretina è la più frequentata dai salentini. Da Santa Caterina a Porto Cesareo e Punta Prosciutto la costa è tutta frastagliata con un continuo susseguirsi di anse sabbiose. In direzione Gallipoli si trova la bellissima insenatura di Porto Cesareo con i fondali ricchi di vegetazione. Da Porto Casareo lungo la litoranea che costeggia lo Ionio si incontrano Torre Chianca che ha di fronte l’Isola della Malva, Alpillo e Punta Prosciutto che segna il confine provinciale tra Lecce e Taranto.


LE CITTÁ:


GALLIPOLI Poche città del meridione esercitano lo stesso fascino di Gallipoli. Il nome che in greco vuol dire “città bella” non poteva essere più appropriato. Al suo interno custodisce numerosi tesori d’arte e di architettura come, ad esempio, la Basilica di Sant’Agata con la splendida facciata seicentesca e la piccola Chiesa della Purità. Tra le testimonianze più antico merita attenzione la Fontana Ellenica sulla quale sono inquadrati tre bassorilievi rappresentanti la metamorfosi di Dirce, Salmede e Biblice. A Gallipoli si trova uno dei molti Castelli Angioini del sud Italia dove si narra sia nato il grande pittore Giuseppe Ribera detto lo “spagnoletto”. Numerosi sono i palazzi storici che abbelliscono uno dei centri storici più interessanti della penisola salentina e che rendono ancora più piacevole il soggiorno in una delle più importanti e frequentate stazioni balneari della zona.


LECCE

Definita la “Firenze del Barocco” Lecce è il capoluogo della regione salentina, centro culturale, spirituale ed economico. Fu fondata da Malennio, figlio di Dasumno, primo re dei Salentini. Dopo la distruzione di Troia la città venne occupata da Lictio Idomeneo che le diede il nome e che vi avrebbe introdotto la cultura greca. Le origini della città rimangono comunque misteriose. La parentesi più oscura è quella tra il IV e l’XI secolo un periodo di lotte e di saccheggi e di cui restano pochissime testimonianze. Mentre, nel Medioevo, uno dei periodi più floridi fu quello che Lecce visse sotto la Contea degli Enghien nel quale la città si risollevò dal decadimento in cui era piombata dopo la caduta dell’Impero di Occidente. Attualmente la città è uno degli esempi più importanti e significativi della fioritura barocca dell’Italia meridionale. Portali, guglie, colonne e balconi finemente lavorati affascinano i visitatori con gli effetti cromatici dovuti all’uso di un particolare tipo di materiale protagonista assoluto dell’architettura leccese, la Pietra Leccese , una pietra dorata, una specie di calcare duro ma di facile lavorazione. Uno dei simboli della città è la Chiesa di Santa Croce che si trova nelle immediate vicinanze della Piazza Sant’Oronzo, centro e cuore vitale della città e all’interno della quale campeggia la famosissima Colonna di Sant’Oronzo. Porta Napoli è l’ accesso alla città vecchia dalla quale si dipartono le arterie principali ricche di palazzi settecenteschi. Una tappa obbligatoria è la visita al Duomo e alla Piazza omonima, una delle meraviglie italiane.


OTRANTO Otranto è la città più a oriente della penisola italiana. In epoca romana era conosciuto come Hydruntum dal nome del torrente Hydrus nella cui vallata sorge la città. Otranto fu un centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese. Nel 1480 fu espugnata dai Turchi che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 otrantini e distruggendo anche il monastero di san Nicola di Casole. In questo monastero si trovava una vastissima biblioteca che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto per studiare. Fu uno dei monaci l’autore del mosaico pavimentale della cattedrale e che è il più grande d’Europa. I codici miniati provenienti dal monastero di Otranto sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d’Europa. Una visita di Otranto deve includere la cattedrale con il mosaico pavimentale risalente al 1163-1165 e il Castello al cui rafforzamento fece provvedere Federico di Svevia. Eretta nel 1088 la Cattedrale misura m. 54 di lunghezza e m. 25 di larghezza ed è la più grande tra tutte le Chiese di Puglia. Costruita su 42 colonne monolitiche, diverse per qualità del granito e del marmo, per stile e tempo di produzione di cui si ignora la provenienza. Sulla facciata a doppio spiovente spicca un portale barocco del 1764 e un rosone rinascimentale a 16 raggi con fini trafori gotici di forma circolare con transenne convergenti al centro, secondo l’arte gotico-araba della fine del XV sec. Il soffitto della navata centrale è formata a cassettoni in legno dorato e risale al 1698 mentre il paliotto dell’altare maggiore, in argento, è opera di oreficeria napoletana del ‘700. Pochi km a nord della città, sulla costa, sono da visitare i Laghi Alimini e la Baia dei Turchi. Tra i tratti di costa ancora incontaminati si segnalano la scogliera della Specchiulla e la spiaggia di San Giorgio.



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