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La rabbia si butta fuori!

Cosa si fa con la rabbia? La si butta fuori.
In una tecnica di Programmazione Neuro Linguistica (PNL) che imparai anni fa per gestire le emozioni “negative” ci insegnarono appunto a buttarla fuori, a sparaflesciarla, a disintegrarla, a distruggerla, a cancellarla…

Sfogare le e-mozioni. Come per tutte le emozioni, anche per la rabbia è fondamentale “sfogarla”. E seguitemi bene: la gioia possiamo sfogarla amplificandola, la tristezza isolandoci e magari facendo una camminata, la rabbia possiamo sfogarla facendo sport noi adulti e per i bambini buttandola fuori semplicemente o immaginando di distruggerla… Scelta loro.

Se non sfogassimo le emozioni “negative” che generano stress, contrazione del corpo, tensione, malumore, anche il nostro sistema immunitario – che ormai è provato essere intimamente collegato al sistema nervoso – ne risentirebbe.

Oggi infatti è ampiamente provato che ci si ammala di stress e, per noi adulti che non lo sfoghiamo, si rischiano malattie cardiache o peggio.

E al bambino? Cosa succede a un bambino che non sfoga la rabbia? Dipende dal bambino e dal contesto credo. Se il bambino sfoga ma in malo modo, sarà un bambino aggressivo. Se il bambino non sfoga e trattiene, sarà un bambino chiuso, frustrato e che si nega al mondo: molto peggio.

Il segreto? Sfogare la rabbia in modo produttivo, come dice mia figlia Emma e come suggeriscono alcuni psicologi... Magari in un disegno, contro i cuscini, saltando o facendo una bella corsa liberatoria!

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