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Che bello il mondo! Ma che fatica per mamma e papà

Che bello il mondo! Ma che fatica per mamma e papà! È il terzo volume della Collana Pollicino per le Edizioni San Paolo, dedicato alla fase evolutiva che va dai 3 ai 6 anni. Il testo nasce dal desiderio di accompagnare mamme e papà nella regia dell’incontro tra il proprio figlio e il mondo, orientando lo sguardo sul bello, ma anche sulle fatiche, che questo confronto porta con sé. Questo momento della crescita non è,infatti, un appuntamento soltanto con le ricchezze del mondo, ma anche un convegno con le sue incertezze e rischi: un tempo delicato e interessante sia per il bambino, che ancora non sa cosa gli riserverà la vita, sia per i genitori, preoccupati nel consegnare il proprio bambino a un ambiente esterno, eppure coinvolti, appassionati da che cosa questo potrà offrirgli. Quello a cui l’autrice ci invita è dunque un viaggio attraverso le naturali conquiste e perdite che ciascun bambino incontrerà durante lo sviluppo: il passaggio dal lettone a lettino, l’inserimento a scuola, il rapporto con i compagni e le maestre, la relazione con il proprio corpo. Un testo che sottolinea come l’equipaggiamento fondamentale sia proprio la consapevolezza che non può esistere una risposta univoca e valida su come affrontare i problemi e gli interrogativi: non esiste un protocollo predefinito per crescere! (Una visione del genere tradirebbe la singolarità di ciascun nucleo famigliare, la sua unicità). La fase su cui l’autrice concentra il suo lavoro si presenta proprio come l’età delle domande, e in un senso duplice: da un lato la curiosità del bambino sulla propria identità, e dall’altro l’interrogativo del genitore su chi, che cosa diventerà suo figlio. E’ tutto una scoperta! E come spiega l’autrice, attraversare insieme tutte le prime volte, significa essere porte spalancate sul mondo, aprirsi al bello e all’inatteso, aiutando il bambino a costruire la sua strada. Come? Interessandosi ai suoi interrogativi, così da nutrirli: domande da tenere aperte come porte, anche perché, spesso, la domanda è proprio la porta verso un nuovo, fantastico, mondo. In una società in cui i genitori sono quotidianamente bombardati da libri, corsi, riviste e manuali che insegnano come crescere il proprio bambino, quasi si dovessero rispettare degli standard, un mondo in cui essere impreparati sembra una condizione insopportabile, dare un valore a una sana quota di incertezza, può risultare liberatorio. Questo libro desidera restituire alla domanda il suo valore creativo, originale: perché la risposta sul mondo e sull’identità è da costruire insieme. Il futuro del bambino è come un foglio bianco: occorre sopportare l’ansia del vuoto, avendo fiducia nella mano del figlio che, guidata dai genitori, scriverà il suo rapporto con il mondo, inventerà le sue parole, divenendo attore della propria storia.




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