top of page

Consigli COVID-19 e bambini con disabilità intellettiva e autismo


Bambini con disabilità intellettiva ed autismo: consigli per la gestione dell’epidemia COVID-19 e dei fattori di distress psichico associati.

Durante un’epidemia ad alta virulenza e letalità è normale che le persone si sentano stressate e preoccupate. I bambini affetti da disabilità possono esserlo ancora di più, a causa delle loro peculiarità cognitive, di controllo emozionale e delle loro difficoltà di adattamento a rapidi e drastici cambiamenti dei modi di vivere.

È anzitutto necessario che anche le persone con disabilità intellettiva ed autismo ed i loro caregivers rispettino le norme di sicurezza poste in essere dal governo e dal ministero della salute.

Nel caso in cui i sintomi facciano pensare ad un contagio, bisogna rispettare le indicazioni in materia di sicurezza, ovvero non recarsi direttamente al pronto soccorso, ma contattare il proprio pediatra, medico di fiducia o l’assistente sociale, in modo che possa fare da mediatore con i servizi sanitari d’emergenza.

Le persone affette da disabilità possono reagire in vari modi alla pandemia COVID-19 e alle norme igieniche che sono state decise per contenerla.


Esempi di reazione allo stress e al cambiamento delle abitudini possono essere:

  • sintomi fisici (tremore, mal di testa, stanchezza, perdita o aumento di appetito, dolori).

  • stato di allerta o nervosismo;

  • ansia e paura;

  • pianto, tristezza e demoralizzazione;

  • insonnia e incubi;

  • irritabilità e rabbia;

  • comportamenti aggressivi, verso se stessi, oggetti o altre persone

  • confusione, intorpidimento emotivo.

  • rallentamento o agitazione psico-motori;

  • disorientamento (verso se stessi, i luoghi, il tempo);

I motivi principali di stress sono rappresentati dalla paura, dalla perdita delle relazioni abituali e della routine, oltre che dalla percezione di sentimenti di preoccupazione ed impotenza che possono trasparire dal comportamento dei propri cari.

Nell’attuale situazione alcune persone con disabilità o autismo possono diventare molto ansiose o turbate, fino ad andare incontro a crisi d’ansia acuta o attacchi di panico.


Di seguito sono riportate alcune tecniche per aiutare ad uscire da queste crisi:

  • mantenete un tono di voce calmo e morbido;

  • limitate gli spostamenti mentre parlate con il bambino.

  • controllate la mimica e la gestualità in modo che risulti adeguata ai contenuti rassicuranti dei vostri discorsi;

  • cercate di mantenere il contatto visivo non il bambino mentre parlate;

  • ricordate al bambino che siete lì per aiutarlo e che è al sicuro;

Se il bambino sembra disorientato o disconnesso da ciò che lo circonda, aiutatelo a rientrare in contatto con il corpo e l’ambiente, supportandolo fisicamente attraverso semplici manovre:

  • posizionare i piedi sul pavimento in modo che possa sentire bene l’aderenza della pianta del piede alla superficie;

  • toccarsi lentamente le dita di una mano o la mano con l’altra mano;

  • orientare l’attenzione verso oggetti o stimoli rilassanti o presenti nell’ambiente;

  • invito a comunicare sensazioni ed emozioni;

  • concentrarsi sul proprio respiro e respirare lentamente;

Rischi legati ai drastici cambiamenti dei luoghi e dei modi di vivere

La drastica restrizione o l’interruzione delle attività abituali e gradite, dei rapporti con i compagni di scuola, gli educatori, degli scambi interpersonali (o l’impossibilità di evitare la convivenza forzata) e più in generale della libertà possono favorire nei bambini con disabilità o autismo regressione, sentimenti di smarrimento, solitudine, angoscia e frustrazione.

Per alcuni di loro la sola interruzione delle routine giornaliere e l’allontanamento dai luoghi normalmente frequentati possono essere motivo di confusione e sofferenza.

La perdita prolungata dell’attività fisica e sportiva può avere conseguenze negative sul peso e sul metabolismo, che rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo e l’aggravamento di alcune patologie.

Il modo migliore per favorire l’adattamento ai cambiamenti imposti dall’emergenza COVID-19 è quello di sostituire gradualmente alla routine che non può essere mantenuta una nuova routine e la pianificazione di attività diverse nel corso della giornata, tenendo presente le preferenze del bambino.


Ecco di seguito riportati alcuni consigli specifici:

  • fare il possibile per mantenere i bambini attivi, riprogrammando un’agenda che contempli attività che possano esser svolte a casa, sia occupazionali, sia motorie, che ricreative (ad esempio: cura di sé e della propria igiene, mettere in ordine la propria stanza, accudire il proprio animale domestico, fare ginnastica);

  • utilizzare un’”agenda visiva” può essere di grande aiuto, inserendo sequenze di immagini, disegni o scritte che descrivono in anticipo ciò che succederà nel corso della giornata; per pianificare la settimana potranno essere utilizzati altri aiuti visivi, come calendari personalizzati;

  • mantenere per quanto possibile una routine quotidiana

  • potrà essere utile e rassicurante visualizzare le persone che si incontrano abitualmente. In questo possono essere estremamente utili i social media e gli smartphone. Si possono programmare videocall per stabilire una vicinanza con le persone che fanno parte della routine abituale e del “cerchio magico” del bambino.

  • in caso di comportamenti problema non altrimenti gestibili, valutare con lo specialista di riferimento. Numeri Verdi telefonici potrebbero servire come strumento efficace per sostenere le persone nella comunità che si sentono preoccupate o afflitte.

Consigli per i caregivers

  • Aiutare il bambino a trovare modi positivi per esprimere sentimenti inquietanti come la paura e la tristezza. A volte impegnarsi in un’attività creativa, come il gioco e il disegno, può facilitare questo processo

  • Condividere semplici fatti su ciò che sta succedendo e ripetere le informazioni quando necessario.

  • Insegnare ai bambini a svolgere le pratiche igieniche raccomandate attraverso un vero e proprio training, facendo loro da modello, dando degli aiuti fisici o verbali laddove le abilità di cura personale siano sviluppate solo in parte o del tutto assenti.

  • La priorità deve essere sempre attribuita ad evitare il contagio. Se un bambino deve essere separato dal suo assistente o educatore primario, bisogna assicurarsi che ci sia un’assistenza alternativa adeguata e continuativa, ad esempio chiamate telefoniche o video telefoniche programmate due volte al giorno o altre comunicazioni adatte all’età (ad esempio, i social media, a seconda dell’età del bambino).

  • Mantenere le routine familiari nella vita quotidiana il più possibile e fornire attività coinvolgenti adatte all’età per i bambini. Per quanto possibile, incoraggiarli a continuare a giocare e socializzare con gli altri, anche se solo all’interno della famiglia.

  • Durante i periodi di stress e crisi, è comune per i bambini cercare più prossimità ed essere più esigenti sui genitori. Se i vostri figli hanno dei dubbi, conviene affrontarli insieme per placare la loro ansia. I bambini osserveranno i comportamenti e le emozioni degli adulti per avere indicazioni su come gestire le proprie emozioni nei momenti difficili.

RIFERIMENTI UTILI

FONTE: -SIDiN (Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo) in collaborazione con -CREA (Centro Ricerca e Ambulatori), Fondazione San Sebastiano ASMED (Associazione per lo Studio dell’Assistenza Medica alla persona con Disabilità) Federazione Italiana Prader-Willi ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Onlus


Tratto da SosPediatra

bottom of page