Coronavirus, passeggiate con i bambini e jogging. Dove e cosa si può fare?
Le polemiche dopo la circolare interpretativa del Viminale a norme già in vigore hanno alzato un polverone che aumenta la confusione nei cittadini. Facciamo chiarezza tra norme nazionali e locali.
Ci sono tre sole regioni in Italia dove ( ma solo fino al 4 aprile, data in cui scadranno tutte le ordinanze regionali già in vigore prima del decreto nazionale del 26 marzo) resta vietato uscire di casa per una passeggiata nei pressi della propria abitazione o fare attività motoria all'aperto, camminata o jogging che sia. E sono Sicilia, Campania e Friuli Venezia Giulia. In tutto il resto del Paese continuano ad essere vigenti le norme sulle limitazioni agli spostamenti a cui ieri, con una nuova circolare che ha provocato polemiche e grande confusione, il capo di gabinetto del ministero dell'Interno Matteo Piantedosi ha dato un'interpretazione destinata ai prefetti per trasmetterla alle forze dell'ordine in modo da rendere omogenea in tutta Italia la valutazione dei comportamenti da sanzionare. Anche in Lombardia e Veneto, regioni dove sono ancora in vigore ( anche qui fino al 3 aprile) ordinanze locali più restrittive viene solo indicata con rigore quella che si intende come distanza nei pressi dell'abitazione, e cioè 200 metri. Entro quel raggio è consentito fare attività motoria, da soli, portare fuori il cane, fare una camminata. Per tutti, adulti, bambini, anziani. Così come per tutti sono sempre state valide le limitazioni agli spostamenti che restano consentiti solo in caso di lavoro, salute, urgenza, necessità o attività motorie all'aperto, individualmente e nei pressi della propria abitazione.
Le uscite con i bambini Premesso che in nessun decreto nazionale o ordinanza regionale, è mai stato vietato a bambini, anziani o disabili di uscire da casa come chiunque altra persona adulta con le solite limitazioni previste, il ministero dell'Interno ha chiarito, prima con la circolare, e poi con un più semplice tweet sul sito del Viminale che "un solo genitore può camminare con i figli minori in prossimità della propria abitazione o spostarsi insieme a loro in situazioni di necessità o per motivi di salute". E dunque, sì alla semplice passeggiata anche per i bambini ( così come è consentito per gli adulti) vicino casa senza incontri con altre persone diverse da un solo genitore ( naturalmente in caso di persone conviventi sotto lo stesso tetto non è richiesta la distanza di sicurezza di un metro) e sì alla possibilità di portarsi dietro il bambino negli spostamenti di necessità, che sia andare a fare la spesa, andare in farmacia o dal medico o all'edicola o in qualsiasi altro negozio aperto. Nulla a che vedere con l'ora d'aria o con la possibilità ( che non c'era prima e non c'è neanche ora) di portare i bambini a giocare fuori o a fare un giro in bicicletta o con il triciclo o con il monopattino o a dare due calci a un pallone.
Sì a jogging e camminate
Altro punto che è stato chiarito ancora con un tweet inequivocabile sul sito del Viminale. "E' consentita l'attività sportiva (jogging) e l'attività motoria (camminata) nei pressi della propria abitazione". Anche in questo caso nulla di nuovo, solo un chiarimento per evitare come successo nei giorni scorsi che fossero multati cittadini fermati mentre camminavano nei pressi di casa. Il ministero ha chiarito che anche camminare ( e non solo correre) è da considerarsi attività motoria, naturalmente sempre nei pressi di casa e rigorosamente da soli.
Anziani e disabili Anche ad anziani e disabili nessun provvedimento ha mai proibito di uscire. E tuttavia, ancora su twitter, il Viminale precisa che " è consentito l'accompagnamento di anziani o inabili per spostamenti nei pressi dell'abitazione, legati a motivi di necessità o salute". Il che vuol dire che (ferme restando le raccomandazioni alle persone più fragili di restare a casa) se anziani o disabili hanno la necessità di uscire da casa per necessità o per motivi di salute possono farlo rimanendo nei pressi dell'abitazione e naturalmente accompagnati da badanti o familiari che, anche in questo caso, non sono tenuti a rispettare la distanza interpersonale di un metro. I provvedimenti delle Regioni Diversi amministratori locali, dalla Lombardia alla Campania alla Sicilia, in queste ore hanno dichiarato la loro contrarietà a queste che ritengono delle aperture inopportune in questo momento, ma vale ricordare che al momento (e fino al 3 aprile) solo in Campania, in Sicilia e in Friuli Venezia Giulia valgono norme diverse che i cittadini sono tenuti a conoscere (così come dichiarato nel modulo di autocertificazione) e che vietano in modo assoluto passeggiate e attività motorie. Il governatore del Friuli Fedriga ha annunciato che il 4 aprile, alla scadenza dell'ordinanza, la rinnoverà per il periodo consentito facendo eccezione per coloro che hanno una prescrizione medica che certifichi che l'attività motoria è una necessità. A tutti, adulti e bambini. In tutte le altre regioni, a meno di nuove ordinanze che però adesso dovranno essere motivate con situazioni di particolari gravità ed essere validate dal governo nazionale entro sette giorni, valgono le norme nazionali, così come da interpretazione del ministero dell'Interno con la circolare del 31 marzo da tutti consultabile sul sito del Viminale.
Tratto da la Repubblica