George Clooney: «Il razzismo è la nostra pandemia»
«In 400 anni non abbiamo trovato il vaccino contro il razzismo» ha scritto l’attore e regista parlando dello scontro aperto negli Usa
George Clooney è da sempre fra i divi più impegnati sul fronte della politica e dei diritti. La sua voce non poteva mandare nei giorni delle proteste per la morte di George Floyd, afroamericano, per mano di un poliziotto bianco. «In 400 anni non abbiamo trovato il vaccino contro il razzismo» ha scritto l’attore e regista parlando dello scontro aperto negli Usa.
Le parole di Clooney, pubblicate sul Daily Beast, sono anche un attacco al presidente Trump. «C’è solo una via per tenere aperta la speranza: il voto» ha aggiunto ha star di Hollywood.
La sua richiesta è quella di un cambio nel sistema statunitense con un peso maggiore per la legge, la giustizia e anche la leadership politica.
«Non c’è dubbio che George Floyd sia stato assassinato. Lo abbiamo visto esalare gli ultimi respiri nelle mani di quattro poliziotti» scrive Clooney che esalta poi la grande reazione di popolo delle manifestazioni di strada. «Non sappiamo quando queste proteste si fermeranno. Speriamo e preghiamo che nessuno sia ucciso. Sappiamo però che anche questa volta potrebbe cambiare poco o nulla. La rabbia e la frustrazione che vediamo nelle nostre strade è ancora una volta il segno di quanto poco la nostra nazione si sia elevata dal suo peccato originale della schiavitù. Questa è la nostra pandemia. Ci infetta tutti e per il razzismo non abbiamo trovato vaccino in 400 anni di storia».
La conclusione è tutta contro il presidente Trump, pronto a inviare l’esercito nelle strade. La richiesta dell’attore è di mandare a casa, con le prossime elezioni di novembre, l’attuale inquilino della Casa Bianca. «Abbiamo bisogno di politici e amministratore che trattino nello stesso modo tutti i cittadini. Non leader che alimentano l’odio e la violenza come se l’idea di sparare ai saccheggiatori non fosse evidentemente altro che un incitamento all’odio razziale».