FATICHE, DIFFICOLTÀ E RISORSE DEI GENITORI ALLA RIPRESA DELLA SCUOLA
Scriveva il poeta Valeri, in un componimento dei primi del ‘900, “Settembre, dolce mese del crepacuore”, traducendo perfettamente lo stato d’animo che spesso pervade tutti alle prese con la conclusione dell’estate.
La fine della pausa estiva può infatti costituire un momento critico, dove i tempi rilassati, la leggerezza e spensieratezza estiva vengono sostituiti da ritmi serrati, scadenze e impegni del quotidiano. In questa cornice, si inserisce inoltre per le famiglie la ripresa scolastica.
Essa rappresenta una vera e propria fase di transizione e assestamento in cui talvolta sentimenti negativi, di confusione e affaticamento, possono alimentare predisposizioni emotive già esistenti come ansia, perfezionismo e difficoltà relazionali. È quindi utile, in un’ottica preventiva e lenitiva, che gradualmente tutti i componenti del nucleo familiare inizino a ri-organizzarsi.
Ma come può avvenire tale ri-organizzazione? In primis attraverso il dialogo: benché ogni famiglia affronti il ritorno a scuola con le proprie risorse uniche e preziose, permettere in generale una dialettica intra-familiare, in cui le preoccupazioni, tristezze ma anche speranze possano essere condivise e discusse insieme, potrebbe infatti fornire ai figli un luogo di scambio, dove sia possibile sentirsi compresi, riconosciuti e coinvolti. Questo risulta ancora più funzionale nei casi in cui la ripresa scolastica coincida con un nuovo inizio, in cui le emozioni e disposizioni d’animo sopra descritte convivono altresì con l’incertezza del nuovo cammino.
Può essere inoltre opportuno, per i genitori, favorire nell’immaginario dei figli e nel proprio la visione di una scuola come luogo d’incontro dell’altro e di sé stessi, evitando così che sulla missione educativa prevalgano solo la competizione, la spinta ad affermarsi e, di conseguenza, l’ansia e il malessere emotivo che in alcuni casi ne derivano. Bisogna, infatti, ricordarsi e ricordare che anche la scuola, se correttamente concepita, mantiene una certa dose di spensieratezza e gioiosità!
Da un punto di vista prettamente pratico, invece, la ri-organizzazione familiare si può concretizzare, ad esempio, in una graduale reintroduzione della routine e dei suoi orari, preservando comunque momenti di svago e decompressione, così che la campanella del primo giorno di scuola non si imponga nella vita della famiglia come un fulmine a ciel sereno.
In questo, così come nella gestione dei compiti o delle attività extrascolastiche, è bene ricordarsi tuttavia che non esistono regole universali ma che ogni famiglia cerca di costruire un equilibrio funzionale sulla base delle proprie necessità ed esigenze. Equilibrio, quest’ultimo, che può incentrarsi sul rispetto dei bisogni di ciascun membro e tendere così al benessere del singolo e del gruppo.
In conclusione, dunque, questo approccio, accompagnato dalla predisposizione al dialogo e ad un ascolto sincero, può facilitare ai genitori e ai figli la strada della ripresa, alleggerendone – quando necessario – i pesanti zaini.
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