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AMICO AMBIENTE



La gentilezza verso il pianeta si impara da piccoli


Insegnare ai bambini il significato e il valore della regola delle 3 R – Riduco, Riuso, Riciclo – è un modo per coinvolgerli attivamente nella salvaguardia dell’ambiente e per educarli al rispetto per il pianeta e per la vita di tutti gli esseri viventi. Ridurre, riusare, riciclare.

La regola delle 3 R è la sintesi perfetta di un patto d’amore verso la natura. Una formula che bambine e bambini possono imparare sin dai primi anni di vita, perché il rispetto per l’ambiente e l’attenzione verso le risorse del pianeta sono imprescindibili per diventare piccoli grandi alfieri della sostenibilità.



Che cos’è la regola delle 3 R

Fra le minacce più gravi per la Terra spiccano, senza dubbio, il surriscaldamento globale, l’esaurimento delle risorse naturali e la produzione eccessiva di rifiuti difficili da smaltire. Ecco perché la regola del “Riduco, Riuso, Riciclo” condensa, in poche parole, la ricetta perfetta dell’azione che ognuno, nel proprio piccolo, può intraprendere nel quotidiano. Attraverso l’esempio virtuoso e il coinvolgimento anche i bambini possono diventare protagonisti della battaglia contro l’accumulo di rifiuti a difesa dell’ambiente.

Ma in che cosa consiste, nel dettaglio, la regola delle tre 3 R?

Si tratta di una sorta di guida a tre comportamenti essenziali, proprio nell’ordine in cui vengono elencati, per produrre, consumare e sprecare meno. Affinché i bambini si trasformino in piccoli guerrieri zero waste, è importante, ad esempio, mostrar loro come fare acquisti consapevoli, stimolandoli verso il consumo critico. Inoltre, i più piccoli devono sapere che i prodotti ancora in buone condizioni vanno utilizzati fino alla fine del loro ciclo di vita e che è anche possibile dare una nuova esistenza a un oggetto attraverso il riuso creativo. Infine, i giovanissimi possono essere i veri guardiani della differenziata, aiutando in famiglia a smistare i rifiuti per garantire il riciclo corretto di ogni materiale.

Ridurre, consumare meno e meglio

Ridurre è sicuramente la più efficace delle tre R visto che non creare rifiuti è ancor meglio che smaltirli. I bambini possono comprenderlo sin dalla più tenera età. Ecco perché bisogna spiegar loro, con parole semplici, che è meglio comprare solo merce di ottima qualità che durerà più a lungo, scegliere prodotti di provenienza certificata, acquistare oggetti e vestiario per la cui produzione sia stata impiegata minor energia possibile e optare per cibi sfusi, di stagione, a chilometro zero e con il minor imballaggio possibile. Ai più piccoli, ad esempio, può essere spiegato che la frutta e la verdura imbustate hanno un impatto ambientale molto elevato a causa delle emissioni di gas serra generate per la produzione e per il trasporto. Allo stesso modo, si possono coinvolgere i bambini nella scelta dei detergenti sfusi, portandoli ad acquistare prodotti alla spina riempiendo i vecchi flaconi. Non servono grossi investimenti, di tempo e di denaro, per creare consapevolezza e, come sempre, il metodo migliore per educare consiste nel dare l’esempio e nella comunicazione attraverso il divertimento. Ancora qualche esempio? Prendete una sporta di tessuto, coloratela e decoratela insieme ai vostri bambini con qualche frase o filastrocca sul riciclo o sul risparmio dei rifiuti. Questo li divertirà e li aiuterà a ricordare il motivo per cui è meglio tenerla sempre con sé. Se hanno già imparato a leggere, coinvolgeteli nella lettura delle etichette: promuoverete così l’acquisto consapevole che non solo fa risparmiare denaro, ma tutela l’ambiente.

Riutilizzo e riuso creativo, allungare la vita degli oggetti

Capita spesso che oggetti ancora in buono stato, o utilizzabili per altri scopi, raggiungano prematuramente il cassonetto. Specialmente quando si hanno dei bambini, l’accumulo di vestiti, scarpe, giocattoli e accessori per l’infanzia che non vengono più utilizzati è davvero fuori controllo.

La regola principale da trasmettere (a parole e con l’esempio) è quella di utilizzare ogni oggetto fino a che sia possibile. E se non fa più al caso nostro, per via della crescita, è bene regalarlo a chi può trarne ancora giovamento. Preparare insieme gli scatoloni da riempire con giocattoli, vestitini che non usano più e che potranno continuare il loro ciclo di vita con amichetti, cuginetti o bambini meno fortunati, è un modo per farli crescere nella consapevolezza di aver fatto qualcosa di bello per sé, per gli altri e per l’ambiente.

Riutilizzo è, però, anche riuso creativo. In ogni casa ci sono oggetti che rimangono nei cassetti o negli armadi perché inutilizzati, ma che potrebbero invece avere una nuova vita con una diversa destinazione d’uso. Ecco che con un pizzico di creatività – magari facendovi guidare proprio da quella dei bambini – e prendendo ispirazione da qualche tutorial online, si possono realizzare lavoretti dallo specifico valore ecosostenibile. Una bottiglia di plastica può diventare un vasetto o un sottovaso, le stoffe di vecchie magliette possono essere trasformate in allegre maschere, sontuosi mantelli o vestiti per le bambole. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Riciclare, dalla raccolta differenziata nascono nuove materie prime

Quando un oggetto non può più essere utilizzato, è arrivato il momento di destinarlo all’immondizia. Attenzione però, perché solo se smaltito correttamente un rifiuto può essere riciclato e diventare qualcosa di diverso.

Dal Tetrapak al vetro, dalla plastica alla carta, lo smaltimento corretto, attraverso la raccolta differenziata, è un’attività che i bambini imparano sin da piccolissimi. È essenziale far capire loro perché questo è così importante.

Ci sono tanti modi per rendere divertente la spiegazione della raccolta differenziata e del riciclo: giochi tutti da improvvisare o da cercare in rete, video, libri di storie, cartoni animati e canzoncine sul tema. Si può, ad esempio, giocare ad indovinare i colori dei cassonetti giusti per la differenziata, oppure scoprire l’avventura della filiera del rifiuto e imparare come da un oggetto correttamente smaltito si può ottenere la materia prima per nuovi prodotti. Non solo, ci si può divertire con i simboli delle etichette e attribuire a ciascun membro della famiglia una stellina quando avrà capito come differenziare correttamente un imballaggio. Tutti giochi semplici e divertenti, perché tra filastrocche e rituali quotidiani, si può veramente fare la differenza.


*Articolo redatto da Primigi in collaborazione con DeAgostini

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