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Problemi alla vista e denti dei bambini


La relazione tra vista e denti nel piccolo paziente

L’insorgenza di disturbi della vista nei bambini è spesso silente o sottovalutata, a causa della scarsa cultura della prevenzione: si va dal dentista quando i denti fanno male e dall’optometrista quando non si vede più la lavagna, ma con una visita preventiva le carie si sarebbero evitate e la lavagna sarebbe rimasta nitida.

In molti casi, sussiste una correlazione tra disturbi alla vista e problematiche dentali, anche nei piccoli pazienti. Di primo acchito può sembrare improbabile tale relazione, ma, in generale, è bene ricordare che l’origine di molti disturbi del nostro corpo risiede proprio nel cavo oralee che tali disturbi possono verificarsi in distretti anche molto lontani dalla bocca.

La letteratura più recente in materia è molto ampia e va a convalidare la tesi secondo la quale esiste una stretta correlazione tra la cavità orale e le malattie dell’occhio: i denti della mascella superiore sono più comunemente responsabili delle malattie oculari e, nello specifico, i premolari per primi e, a seguire, i canini.

Squilibri delle arcate dentali e problemi alla vista

Nei bambini, eventuali squilibri nella posizione dei denti, che impediscano loro di combaciare correttamente, oppure alterazioni delle ossa mascellari, mandibolari o del palato, possono produrre gravi squilibri sull’assetto delle ossa del cranio. Ciò rischia di creare problemi alla vista, in particolare difficoltà di messa a fuoco e visione sdoppiata.

Tali disturbi sono collegati tra loro da un elemento: l’infiammazione del nervo trigemino. Molte di queste infiammazioni sono di origine malocclusiva, cioè di un anomalo rapporto tra i denti della mascella e quelli della mandibola.

Vista e malocclusione: un controllo mirato sul piccolo paziente

Nel bambino che presenti problemi alla vista, il pedodonzista metterà in atto anche le dovute verifiche per l’eventuale diagnosi e la cura delle malocclusioni. Il trattamento è individuale e per formularlo sono necessarie radiografie, fotografie e modelli delle arcate dentarie. Spesso il trattamento ortodontico è divisibile in 2 fasi:


  • 1° fase: ortodonzia intercettiva che si svolge quando sono presenti i denti da latte. Tale fase ha come scopo la risoluzione degli affollamenti e delle disarmonie scheletriche;


  • 2° fase: ortodonzia fissa che si svolge in dentizione permanente e che ha come scopo un buon rapporto tra le arcate dentarie, al fine di evitare problematiche estetiche e soprattutto di tipo posturale.

Denti, vista e postura

Il nervo trigemino non innerva solo la mandibola e la mascella, ma anche lo zigomo, l’occhio e l’orecchio.

Da tempo è stata dimostrata l’esistenza di rapporti tra le terminazioni nervose del nervo trigemino e le aree cervicali, tanto che, in caso di malocclusione e successiva infiammazione del nervo trigemino, la capacità di percepire le sensazioni può essere alterata e con conseguente dolore e problematiche posturali.

Uno dei sistemi che contribuisce a far elaborare al cervello una corretta visione del mondo e a mantenere il corpo in equilibrio corretto rispetto alle dimensioni spazio e tempo è proprio l’apparato stomatognatico (bocca, mandibola e mascella).

Questo significa che le alterazioni visive possono essere semplicemente legate all’ambito oculistico, oppure essere correlate a disturbi posturali, per cui l’intervento di un professionista dell’area dentale può essere determinante per la risoluzione del problema.

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