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“Togliere il pannolino: una sfida ardua”


Togliere il pannolino ad un bimbo è un passaggio impegnativo che merita determinate attenzioni.

Il momento giusto di solito è l’estate dopo il compimento dei due anni e il bambino deve comunque avere raggiunto una serie di competenze che come genitori bisogna essere attenti a cogliere. Tra queste competenze: imitare i grandi, mantenere a lungo il pannolino asciutto, sedersi ed alzarsi bene, essere infastidito dal pannolino sporco. E’ importante tenere presente che, di solito, l’autonomia notturna si raggiungo un anno dopo quella diurna.

Bisogna aspettare che maturi nel cervello la zona che corrisponde alla volontà/coscienza e bisogna che il bimbo si alleni a trattenere lo stimolo. Il tutto è fortemente legato allo sviluppo del linguaggio ed alla sfera affettiva.

Prima di togliere il pannolino è importante iniziare il bambino (verso l’anno e mezzo) alla igiene personale più consapevole: lavarsi denti, mani e faccia.

Ogni bimbo è comunque una caso a se quindi prima di guardare l’età è importante vedere la sua maturità in questo ambito.

Se un bimbo mantiene il pannolino asciutto per molto tempo (es tutta la notte) il pannolino va tolto, se non lo si fa si rischia di trasmettergli un messaggio di poca attenzione alle sue evoluzione ed alla sua autonomia.

Alcuni passi da seguire :

* Introdurre il vasino prima del riduttore( poiché vedere la tazza del water per i piccoli può essere fonte di paura) e valorizzare il contenuto del vasino (cacca o pipì) con elogi e sostegno.

* Introdurre lo “spannolinamento” puntando sul messaggio “sei così bravo che puoi fare anche questo” e non “ormai sei grande per poterlo fare”. In modo da non puntare sull’età ma sulle sue capacità e sulla fiducia che riponiamo nel bambino

* All’inizio, se si ha la possibilità, munirsi anche di più vasini in casa oppure metterlo nella stanza dove sta il bimbo in modo che il bimbo possa usarlo anche all’ultimo momento (cosa che all’inizio accade spesso).

* Spiegare al bambino dove dovrà fare la pipì e fare vedere come fanno i grandi.

* Armarsi di molta pazienza. Per i bambini giungere all’autonomia è un cammino lungo ed impegnativo che può mostrare anche qualche svantaggio (es il distacco dalla mamma) e quindi talvolta poco ambito.

* Non arrabbiarsi. Così come non si arrabbia se il bambino non sa ancora camminare o tenere in mano una forchetta, allo stesso modo si dovrebbe fare con il controllo degli sfinteri.

* Non discutere di questo ambito intimo e personale con sconosciuti (panettiere, mamme di compagni di scuola ecc) perchè questo viola l’intimità del bambino.

* Quando si comincia tendenzialmente è meglio non tornare sui propri passi altrimenti si rischia di trasmettere al bambino il messaggio che ha fallito.

E’ possibile poi che ci siano poi degli incidenti di percorso e delle regressioni che spesso avvengono durante momenti di transizione o emotivamente complessi (inserimento, trasloco, nascita di un fratellino, malattia od altre problematiche in famiglia). E’ bene essere sereni di fronte a tutto questo e metterlo in preventivo senza allarmarsi.

Osservare il proprio figlio e vedere come si evolve il problema è il metodo per cercare di risolvere il problema con pazienza e determinazione.

Quindi mamme tant apazienza e buon "spannolinamento"!

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