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Creare spazi AKA se vuoi puoi (parte 2)

Ancora una volta incappo in un'idea carina, semplice e a costo zero, e solo per caso è di nuovo in una chiesa visto che dell'altra vi ho già parlato qui.

E però questa cosa degli spazi reinventati, della sacralità compatibile con la vita quotidiana di chiunque, a prescindere dal loro credo religioso, a me piace tanto.

Alle 10 del giovedì la chiesa anglicana del quartiere apre le sue porte e diventa piccolo luogo di ritrovo per mamme e bambini, senza che credenze e religioni vengano coinvolte.

C'è musica soffusa, molto bella, e per terra intorno all'altare tanti strumenti e giochi per i bimbi. C'è una signora che suona l'organo e sedie e tazze di caffè (gratuite, è gradita offerta) per le mamme.

Piove meno di quanto si dica qui a Londra, ma certo piove. E intrattenere i propri bimbi in un contesto sicuro e carino compatibile con una tazza di the è, come ovunque, un'impresa. C'è chi ha la voglia e l'intelligenza di trovare soluzioni.

Di nuovo, chi vuole entrare per pregare (se davvero i rumore di bimbi lo disturba) trova quiete nella cappella laterale.

Non è questione di fede o non fede, non è di questo che vi parlo: è la bellezza di vedere porte aperte. Soluzioni offerte a basso costo. Possibilità per i bambini di stare per terra con maracas e tamburelli in un luogo altrimenti silenzioso e austero.

Offri una tazza di caffè a una mamma in un giorno di pioggia e lascia suo figlio giocare per terra... e cambi il mondo.

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