Consigli su come affrontare la pagella dei figli.
Con la fine di gennaio finisce il primo quadrimestre ed arriva febbraio il mese della “resa dei conti”: della consegna della pagella. Evento sempre emozionante e tanto atteso da tutta la famiglia. E’ importante che non diventi una scadenza troppo temuta dai bambini, imparando a dare il giusto peso a questo evento e gestendolo in modo educativo.
Prima della consegna è importante non alimentare timori ed ansie chiedendo al bambino quali voti si immagina che riceverà e che voti crede prenderanno i compagni. In questo modo infatti si alimenta la competizione e si nascondono pericoli per l’autostima dei figli.
Se come genitori si è attenti e presenti nella vita scolastica quotidiana dei bambini, la vita scolastica verrà condivisa giorno per giorno sia nei risultati positivi che in quelli negativi. Quindi, è importante, gratificare il bambino quando accadono gli eventi positivi e non solo quando si riceve la pagella. Per un bambino la scuola è un impegno importante ed il dovere principale, quindi le gratifiche materiali devono essere poche e simboliche altrimenti si rischia di entrare in un circolo vizioso difficile poi da controllare. Meglio prediligere gratificazioni verbali o piccole attività da condividere.
Per chi invece riporta scarsi risultati è più utile, invece che punire in sede di pagella, monitorare di volta in volta la situazione e capire quale è il disagio del figlio. Insomma punizioni e premi, a mio avviso, vanno contestualizzati al momento in cui l’evento si è verificato; per essere anche più incisivo a livello educativo.
Le motivazioni di scarsi risultati scolastici possono essere differenti: il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare, problemi di autostima o scarsa motivazione, difficoltà di motricità, difficoltà relazionali o di contesto famigliare. Per queste motivazioni l’attenzione e la concentrazione nello studio possono venire meno.
E’ importante capire quale è la difficoltà del proprio figlio ed agire di conseguenza, confrontandosi con la scuola e con professionisti che possono dare un parere ed aiutare la famiglia a sbloccare la situazione.
Se dalla pagella emergono problemi è importante chiedere un colloquio con le maestre per farsi consigliare e capire come aiutare il bambino. Di solito, le difficoltà cognitive e di apprendimento non possono essere rilevate prima della fine della seconda elementare. Quindi la pagella del primo quadrimestre della prima elementare non è assolutamente indicativa e non deve provocare ansia nei genitori e, di conseguenza, nel bambino.
Nell’ analizzare la pagella con i propri figli bisognerebbe soffermarsi su ogni punto, votazioni ma anche giudizio sul comportamento e sulla partecipazione, e discutere dando la possibilità al bambino di narrare e raccontare le difficoltà eventuali. E’ necessario dedicare tempo a capire cosa ne pensano e quali propositi concreti hanno per il secondo quadrimestre; cercando poi di ideare insieme un programma per “raddrizzare la rotta”.
La lettura della pagella è anche il momento per congratularsi se i risultati sono buoni oppure per ridimensionare ansie e frustrazioni. E’ importante fare capire che il voto non è indirizzato alla loro persona ma al rendimento scolastico e, con impegno e motivazione, può modificare. Il voto non è qualcosa di statico, granitico che lo definirà per sempre. Fa parte della sua crescita e lo rispecchia per quel breve tratto di tempo trascorso.
Come genitori è importanti interrogarsi anche sulle aspettative che si investono sui figli (troppe? troppo poche?) . Ogni insuccesso o successo infatti non è assoluto ma va calibrato sulle capacità, sui limiti e sull’impegno dei ragazzi.
Martina Berta
psicologa-psicoterapeuta