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HOMESCHOOLING una scelta che – credo – NON FAREI


Prima di iniziare a scrivere ciò che personalmente penso riguardo al homeschooling, ci tengo a dire che rispetto tutti quelli che lo praticano, (personalmente trovo sia una scelta che non tutti possano permettersi) e che indubbiamente prevede, come in tutte le cose, dei pro e dei contro.

Credo che se avessi deciso di intraprendere una vita totalmente diversa, in un paese diverso, cercando di rimanere al di fuori del sistema, per così dire, forse la penserei diversamente. Attualmente trovo l’educazione parentale un’opzione valida, ma non per tutti.

Di seguito vi racconto i pro e i contro che ho trovato su questo metodo di educazione, o meglio come la penso io a riguardo!


I motivi per NON scegliere l'homeschooling

Ecco qui 4 ragioni per le quali io personalmente non sceglierei l’homeschooling per l’educazione di mia figlia:


1. Il sistema educativo non funziona!

Una delle ragioni per le quali si sceglie di fare homeschooling o educazione parentale, è proprio perché si afferma che il sistema educativo italiano non funzioni. Sinceramente io a questa affermazione posso anche essere d’accordo, ma onestamente, cos’è che funziona in Italia? E’ vero spesso ci sono più di 30 bambini in classe e una sola maestra, la domanda sorge spontanea: si riesce davvero ad imparare? Beh, non so voi ma quando io andavo alle medie eravamo anche noi quasi 30 in classe e posso dire di avere imparato comunque molte cose andando a scuola. Molte di queste cose indubbiamente così inutili da essere solo una perdita di tempo, o nel migliore dei casi magari sono servite come esercizio mentale… ma non si può negare che la scuola dovrebbe insegnare in modo più pratico come affrontare la vita e magari ridurre informazioni che si potrebbero avere una volta scelta la strada che si seguirà (si andrà al liceo? Se si, quale? Classico? Scientifico?).


2. Il bullismo.

Quanti casi non abbiamo sentito dove bambini stressati e depressi si sono anche tolti la vita a causa del bullismo? È vero se ne sentono sempre di più, ma io non credo che ora ci sia più bullismo di una volta, semplicemente credo che ci siano genitori sempre più occupati e che spesso, purtroppo, a causa della vita che hanno ignorano (nel senso che proprio non se ne rendono conto) i problemi dei figli. La colpa in parte non è dei genitori, perchè ahimè è proprio questa vita frenetica che ci porta all’assurdità. Lavorare per vivere, dimenticandoci il perchè si vive! Ci si obbliga a scegliere tra figli e lavoro e, dove spesso avere entrambi è impossibile.

Ricordo quando io andavo a scuola… la mia infanzia non è stata molto semplice, purtroppo avevo il piede piatto ed ho dovuto utilizzare scarpe ortopediche sin da piccolissima, e le scarpe ortopediche di una volta non erano come quelle di oggi, ma erano degli orribili anfibi neri impossibili da non notare. Ricordo ancora quando a scuola mi prendevano in giro per le mie scarpe, e perché non potessi mai fare determinate attività a piedi nudi, oppure semplicemente perché non potevo avere delle scarpe belle come tutte le altre mie amichette. I bambini possono essere cattivi, è vero. Ma nonostante tutto, forse anche grazie ai miei genitori, questa cosa non mi è pesata più di tanto. Ho continuato ad andare a scuola con la stessa allegria di sempre, facendo nuove amicizie, giocando, divertendomi, e facendo anche qualche pazzia ogni tanto. Questo per dire che non credo che isolare un bambino dai problemi sia la soluzione.

Anzi, credo tutto il contrario! Credo che la scuola e i problemi ad essa collegati possono essere un’opportunità per imparare che nella vita purtroppo ci sono anche gli stronzi, ma che i problemi si superano sempre. Spesso basta solo avere qualcuno che ci ascolti e ce lo faccia capire.


3. Socializzare, dove?

Non so voi ma per me le medie sono state il periodo più divertente della mia vita. Ho avuto diverse amicizie e ho fatto tantissime marachelle, ho avuto anche periodi no, periodi tristi! Ma se tornassi indietro rivivrei tutto altre mille volte! È anche per questo che non immagino una ragione valida per privare mia figlia di tutto questo. Spesso inoltre chi pratica homeschooling ha più di un figlio, personalmente credo che questo faccia anche la differenza. Essere figlia unica e stare a casa tutto il giorno con la mamma, che oltre a fare la mamma fa pure la maestra a me pare un incubo sia per me che per lei, che sia chiaro! Come anche affermato da diverse mamme che praticano homeschooling, bisogna ovviamente portare i bimbi a socializzare altrove. Magari in una grossa metropoli questo potrebbe essere più semplice, nel senso che l’educazione si riceve a casa, ma poi si esce a socializzare in altri contesti, magari a qualche corso, piuttosto che partecipare in qualche squadra sportiva. Noi viviamo in un piccolo paesino, dove senza macchina non fai nulla e personalmente dovermi spostare per portare tutti i giorni mia figlia a farla socializzare altrove, quando ho la scuola a due passi da casa, sarebbe davvero scomodo! Inoltre, trovo che oggi giorno è sempre più difficile riuscire a creare amicizie, un po’ dovuto alla tecnologia, un po’ perché i bambini giocano sempre di meno all’aperto. Personalmente avrei molta più paura che mia figlia venisse isolata proprio perché non va a scuola, e quindi non venga accettata nella piccola comunità di bambini del paese proprio perché non la conoscono! Conoscendo la mentalità italiana non mi sorprenderebbe davvero! Dico così perché abituata al modo di relazionarsi che c’è in Messico, quando mi sono ri-trasferita in Italia per me è stato davvero traumatico! Sono una persona molto solare e chiacchiero con chiunque, eppure ci ho messo quasi 4 anni a riuscire a fare un’amicizia! Cosa che in Messico non sarebbe mai successa! Lì dopo una settimana già conosci tutto il vicinato e sarai già stato invitato a pranzo a casa di qualcuno dei tuoi vicini almeno un paio di volte . Ma questo è un altro discorso e non mi voglio perdere! Tornando al discorso socializzazione, credo che la scuola possa essere anche motivo di apprendimento non solo a livello educativo, ma anche di vita! Accettare “le ingiustizie”, accettare le critiche, accettare i brutti voti, sono cose che comunque bisogna affrontare perché nella vita si rivivranno più volte. Credo che parte del lavoro poi bisogna appunto farlo a casa, spetta a noi genitori INSEGNARE come affrontare queste cose!


4. Istruire da sola mia figlia?

Se da una parte credo che indubbiamente il sistema educativo non sia il massimo, soprattutto in Italia, dall’altra credo che essere la maestra di mia figlia mi farebbe andare in esaurimento nervoso! Scherzi a parte, non mi è mai piaciuto insegnare, non ho la pazienza nella voglia di insegnare cose per le quali non sono preparata! Credo che al mondo esistano ancora persone che facciano il loro lavoro per passione, come io lo faccio con il mio, e non vorrei dunque screditare tutte le maestre italiane! Dopotutto credo che in parte, per qualcosa abbiano studiato giusto? Dovrebbero essere preparate per poter comunicare al meglio con i bambini e insegnare loro in modo adeguato. Qui si apre sicuramente una polemica, perché così come è difficilissimo trovare un bravo dentista, un bravo meccanico, o anche semplicemente un bravo medico di base o un pediatra, non è così scontato trovare una brava maestra! Credo che personalmente correrò il rischio, e se proprio abbiamo la sfiga di trovare una pessima insegnante, cercherò soluzioni per ovviare il problema. Definitivamente, diventare la maestra di mia figlia…? Anche no!


Come per tutte le cose, trovo anche che ci siano delle ragioni valide per le quali il sistema di educazione parentale possa funzionare.



I motivi per dire SI all'educazione parentale

I miei motivi per dire SI all’educazione parentale

Supponiamo che io sia una mamma ultra zen e che quindi possa piscologicamente reggere l’idea di passare 24 ore al giorno 7 giorni su 7 il tempo con la mia unica figlia ed, educarla in un modo paziente e pieno di amore (che è quello che faccio ora, ma non nego che a volte penso a quando andrà all’asilo! ).

OK, ora che mi sono immedesimata, ecco qualche ragione per la quale mi piacerebbe fare Homeschooling.


1. Insegnare cose davvero utili.

Indubbiamente credo che potendo scegliere, deciderei di insegnare cose che mia figlia possa utilizzare nella vita quotidiana di tutti i giorni! Le attività quotidiane come cucinare, pulire la casa, cambiare una lampadina, piuttosto che andare al supermercato. Possono essere momenti per approfondire temi anche più complessi.


2. Libertà di movimento.

Credo che la parte peggiore di andare a scuola era soprattutto il fatto di dover restare ferma sul banco per svariate ore! Indubbiamente alcuni bambini ne risentono meno di altri. Ma che fare quando tuo figlio è iperattivo e l’ultima cosa che vorrebbe è proprio restare fermo ad ascoltare? Beh in questo caso indubbiamente la scuola potrebbe essere una tortura, ma è altresì impossibile lasciare libertà di movimento a 30 bambini in una classe, ve lo immaginate?


3. Rispetto dei tempi di ogni bambino.

Credo che uno dei punti più importanti sia proprio questo. Le scuole tradizionali spesso non rispettano i tempi di ogni bambino, pretendendo che tutti sviluppino le stesse abilità negli stessi periodi di tempo. Ma non è così! Ogni bambino è diverso, e bisognerebbe rispettare le sue capacità di sviluppo, tanto fisiche come motorie ed emozionali. L’educazione parentale permette indubbiamente questo, chi meglio di noi conosce i nostri figli?


4. Libertà di scelta vaccinale.

Questo sarebbe forse l’unico punto che davvero potrebbe farmi considerare l’educazione parentale come una via valida per l’educazione di mia figlia. Purtroppo Isabel dopo la prima dose di esavalente più pneumococco, quando ancora non sapevo nulla dei vaccini e semplicemente mi fidavo del sistema, ha sviluppato una forma molto aggressiva di dermatite atopica sul viso e varie parti del corpo. Siamo andati avanti in mesi con creme, cortisone, oli, piante, ma nulla funzionava! Finalmente dopo svariati professionisti la nostra pediatra ci ha indirizzato al centro dermatologico Pediatrico di Milano e grazie ad una dermatologa siamo riusciti a vedere miglioramenti grazie a una banalissima crema a base di zinco. Ci è stato detto che questo problema è spesso associato a scompensi nel sistema immunitario del bambino. Lì per lì non ci avevo nemmeno pensato alle vaccinazioni, ma facendo due conti tutto tornava! Così dopo essermi informata poco prima di dover fare il secondo richiamo abbiamo deciso di fare solo quello per la poliomelite, malattia a noi ancora sconosciuta e per la quale ancora non avevamo avuto modo di approfondire punto la sua pelle era visibilmente migliorata e dopo il vaccino c’è stata un’altra piccola ricaduta, anche se molto molto meno aggressiva del primo sfogo iniziale. Il tempo passò ed io mi informai sempre di più riguardo i vaccini decidendo che semmai avremmo concluso le vaccinazioni non sarebbe stato ora, ma tra qualche anno dando cosÍ il tempo al sistema immunitario di nostra figlia di svilupparsi completamente e casomai reagire in modo diverso alle vaccinazioni. Non sono qui a parlare di vaccini, né della mia scelta personale, ma sono qui a dire che trovo assurdo che ci sia la proposta di legge dove un bambino non vaccinato non può frequentare le aule scolastiche. E i bambini immunodepressi allora? Loro possono? Quindi io cosa dovrei fare? Rischiare che mia figlia abbia una patologia cronica a vita? Anche no! Ma non mi fascio la testa prima di romperla, vedremo cosa accadrà!


E tu, cosa ne pensi?

E tu, cosa ne pensi dell’ educazione parentale? Ne avevi già sentito parlare? Per te potrebbe essere una via valida per l’istruzione dei vostri figli punto di domanda lasciate pure un commento e fateci sapere cosa ne pensate!


Diventare mamma