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GOLA E NASO: COSA PUO' SUCCEDERE D'ESTATE

Mal di gola, mal d'orecchio, sangue dal naso, raucedine, ma anche miglioramento della respirazione nasale e della qualità del sonno. Cosa fare e cosa evitare d'estate.


La gola risente beneficamente della bella stagione.

Solitamente le problematiche legate all'ipertrofia adenotonsillare (respirazione orale, russamento notturno) ed alla eccessiva frequenza delle infiammazioni del tessuto linfatico (adenotonsilliti ricorrenti) che caratterizzano i mesi invernali, tendono ad affievolirsi con l'arrivo del caldo estivo.

È importante prestare però attenzione agli sbalzi delle temperature tra gli ambienti chiusi rinfrescati con condizionatori, e il caldo umido dell'esterno. Gli sbalzi violenti e il sudore, possono favorire le faringiti su base virale.

La faringite, o più correttamente la rinofaringite, è un'infiammazione della mucosa che "tappezza" il rinofaringe e la faringe stessa, ed è la causa più comune del mal di gola. Si caratterizza per un fastidio acuto "tra naso e gola", difficoltà alla deglutizione, secrezione catarrale più o meno densa; può portare febbre ed ingrossamento dei linfonodi del collo.

La faringite si cura utilizzando farmaci anti infiammatori, e ricorrendo alla terapia antibiotica solo in caso di persistenza dei sintomi per sovrapposizione batterica. In ogni caso, è opportuno prevenirla, evitando l'esposizione a repentini sbalzi climatici.


REUCEDINE

L'esposizione all'aria condizionata e gli sbalzi di temperatura, possono causare la raucedine, ovvero l'alterazione del normale tono di voce. Non bisogna dimenticare che le corde vocali sono dei muscoli. Quindi nel caso di un abbassamento di voce, la prima medicina è il riposo vocale.

IL NASO

Il caldo provoca facilmente fuoriuscita di sangue dal naso (epistassi). Nei bambini le epistassi sono generalmente anteriori: il sangue fuoriesce in questo caso da una piccola zona posta subito all'interno delle narici, definita locus Valsalvae¹. Si tratta in realtà di piccole perdite ematiche, a volte ricorrenti, e frequenti soprattutto di notte. Per prevenirle, è importante evitare l'esposizione al caldo per due o tre giorni e assumere prodotti a base di Vitamina C (per aumentare la resistenza delle pareti vasali) o K (per favorire la coagulazione), oppure applicare nel naso creme che proteggano la mucosa nasale ed i vasi sanguigni in essa contenuti. Se esce sangue, comunque, niente paura: nella maggior parte dei casi è sufficiente comprimere la narice esercitando una pressione dolce di almeno due minuti sull'ala del naso, perché si arresti il sanguinamento.

ADENOIDI

L'estate, per i bambini che soffrono di problemi adenotonsillari, è una panacea, perché aiuta la regressione dei disturbi. In primo luogo, viene meno l'alta esposizione ad agenti virali o batterici che la frequenza della scuola, e soprattutto del nido, inevitabilmente comporta.. Inoltre i bimbi possono sfruttare il sole, il caldo, lo iodio del mare per poter asciugare le mucose e ridurre il volume delle tonsille e delle adenoidi. Di conseguenza respireranno meglio, si ammaleranno meno.

Il miglioramento condizionato dai mesi estivi consente anche una maggior correttezza delle indicazioni chirurgiche alla adenotonsillectomia, permettendo di distinguere le condizioni nelle quali l'intervento è davvero necessario da quelle nelle quali la frequenza di malattia è condizionata soprattutto dall'immaturità dei sistemi di difesa immunitaria. Questo vale soprattutto per quanto riguarda i bambini con sofferenza catarrale cronica dell'orecchio medio, cui viene posta indicazione ad intervento di rimozione delle adenoidi e di drenaggio trans timpanico ( cioè aspirazione del catarro attraverso l'incisone della membrana timpanica, con conseguente applicazione di un tubicino di ventilazione ): l'estate, il mare, i bagni possono facilitare il riassorbimento del catarro endotimpanico, rendendo non più necessario l'intervento stesso. È ovvio, tuttavia, come ogni caso necessiti di una attenta valutazione specialistica, che prenda in esame tutti gli aspetti del piccolo paziente.

OTALGIA

"E se fa male l'orecchio? Così male da non poterlo neppure sfiorare con un dito?" D'estate questo può succedere con notevole frequenza, per l'esposizione ad acqua del mare o della piscina contaminata da germi da parte della cute che riveste il condotto uditivo esterno, ed è favorita dal clima caldo-umido. Anche qui, niente paura: alla intensità dei sintomi non corrisponde una gravità della condizione patologica: sarà sufficiente l'applicazione di gocce auricolari a base di antibiotico e l'uso di un antiinfiammatorio, oltre ad evitare il contatto dell'orecchio con l'acqua per una settimana, a rimettere le cose a posto. Anche in questo caso, tuttavia, è importante che la diagnosi sia posta correttamente da un medico specialista.



A cura di: Giovanni de Vincentiis

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