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LA SALUTE DEI BAMBINI PASSA DALL'EDUCAZIONE DELLE MADRI

Yasmin Abbas, medico impegnata nel movimento globale Save the Children racconta i miglioramenti della salute materno infantile in Egitto e le profonde diseguaglianze ancora da colmare.

Per chi vive in un paese in cui gravidanze e nascite sono esperienze serene, salvo casi eccezionali che finiscono sulle prime pagine dei giornali, non è facile ricordarsi che ad altre latitudini la salute di mamme e bambini non è cosa scontata. Nella maggior parte dei paesi del mondo, i decessi di partorienti, puerpere o bambini non fanno notizia. C’è chi ci lavora, da anni, come il movimento globale Save the Children, e ci sono storie di successi, come quella dell’Egitto. Yasmin Abbas, medico e project manager dell’iniziativa “Mother & Child Survival & Wellbeing” presso il Country Office egiziano di Save the Children America, ne ha parlato alla conferenza mondiale Science for Peace.

In un momento di turbinosi cambiamenti, se l’Egitto guarda alla sua storia recente ha modo di vedere un notevole miglioramento negli standard di salute materno-infantile. Dai dati della Banca Mondiale risulta che dal 1990 al 2009 la mortalità sotto i 5 anni è scesa da 90 a 21 bambini ogni 1000 nati; quella materna è scesa da 220 a 55 ogni 100mila nascite; quasi 8 parti su 10 avvengono in presenza di personale medico qualificato mentre nel 1991 erano 3 o 4. Il 95% delle bambine va a scuola, contro il 79% di 20 anni fa.

«Sono risultati da celebrare? – si domanda Yasmin Abbas – Certamente sì. Riflettono la realtà complessiva del paese? La risposta è no. Ci sono ancora profonde diseguaglianze, geografiche e socioeconomiche. I bambini delle aree rurali hanno una probabilità di morire prima del loro quinto compleanno 2 volte e mezza più ampia rispetto a quelli che vivono in altre zone del paese. Lo stesso vale per la salute delle mamme». Esperta di management sanitario, Yasmin Abbas è impegnata in progetti con le istituzioni egiziane e con partner internazionali, rivolti alla riforma del sistema sanitario del suo paese.

«Ci troviamo di fronte a grandi sfide per il futuro – prosegue – combattere la malnutrizione, le infezioni del tratto respiratorio e la diarrea (responsabili rispettivamente del 15% e del 30% dei decessi infantili al di sotto dei 5 anni). Contrastare la diseguaglianza e, soprattutto, promuovere l’educazione sanitaria femminile». A tutte le drammatiche emergenze che impediscono il diritto a crescere sani dei bambini in Egitto, ribadisce Abbas, non c’è che una fondamentale risposta: «Educazione, educazione e ancora educazione: senza di essa, il mio paese non ha futuro».

Il futuro di un paese passa dalla salute dei suoi bambini. E la salute dei bambini passa attraverso l’istruzione e la consapevolezza delle donne, delle madri.

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