Genitori e insegnati: come costruire un clima di fiducia reciproco
La scuola come punto di riferimento e luogo di condivisione di idee ed obiettivi sembra ormai, in un contesto di sempre più diffusa burocratizzazione, un’utopia. Si dimentica infatti che essa è soprattutto il luogo della cultura, che vive del confronto, del rapporto vivo con il sapere e con la società, della crescita con gli altri attraverso le identità ma anche le diversità.

6 SPUNTI PER MIGLIORARE LA FIDUCIA TRA DOCENTI E FAMIGLIA
L’alleanza educativa che dovrebbe stringersi tra gli adulti di riferimento degli alunni viene spesso a mancare: insegnanti e docenti in mancanza di fiducia reciproca si trovano soli e divisi in questa sfida.
Una scuola che si fa comunità educante dovrebbe invece attivare il dialogo anche con le famiglie, oltre che con il territorio, e stringere patti educativi facendosi guidare anche da esperti del settore.
L’attivazione delle famiglie nel percorso scolastico è fondamentale e dovrebbe superare i colloqui scuola-famiglia, che dovrebbero trasformarsi da momenti puramente informativi a confronti pedagogici.
Per costruire questo clima maggiormente collaborativo bisognerebbe prevedere dei momenti periodici di incontro e confronto, come ad esempio tavoli territoriali permanenti a cui partecipano comitati genitori e istituzioni.
Per accrescere la partecipazione delle famiglie ai momenti istituzionali bisognerebbe fare in modo che questi non siano i soli momenti di confronto: è importante prevedere anche occasioni piacevoli di condivisione per fare in modo che docenti, genitori e studenti possano conoscersi anche sotto luci nuove, travalicando i soliti ruoli.
In molte scuole si coinvolgono alunni e famiglie attraverso progetti di riqualificazione che, oltre a migliorare l’offerta formativa, rispondono concretamente ai bisogni e contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza di tutte le sue parti.
Come teorizzato nel Manifesto di Fuoriclasse in Movimento per rendere la scuola vera comunità educante è auspicabile che si organizzino attività dedicate ai piccoli e ai grandi, per promuovere momenti formativi e/o conviviali. Gli incontri dovrebbero essere organizzati a turno da studenti, insegnanti e genitori negli ambienti scolastici, per l’occasione aperti al territorio.
IL RISCONTRO POSITIVO SUGLI ALUNNI
Questi momenti hanno un’influenza molto positiva anche sugli studenti e sulla loro motivazione, soprattutto quando sono coinvolti in modo attivo nel processo. Gli alunni si sentono, infatti, ascoltati nelle loro esigenze e protagonisti di un possibile cambiamento in positivo; possono poi constatare l’allineamento educativo delle loro figure di riferimento e vivere insieme a docenti e genitori il prendersi cura della scuola, intesa innanzitutto come bene comune.
Tratto da Save The Children